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La nostra
storia ha inizio nel settembre 2008, quando alcune famiglie bussano alla porta
dei servizi sociali del comune di Vigevano in cerca di risposte… chiedevamo più
attenzione e considerazione anche per le famiglie con figli, con disabilità,
molto piccoli. I servizi
sociali comunali avviarono quindi un percorso rivolto a capire se il territorio
deficitasse di questa attenzione: si fecero incontri mensili aperti a questa
tipologia di famiglie dai quali emersero le seguenti criticità: - le
famiglie non avevano luoghi “ufficiali” (istituiti da Comune o Associazioni)
dove concretamente conoscersi e confrontarsi; - le
famiglie non avevano un punto di riferimento certo al quale rivolgersi per
esporre la propria situazione e per chiedere informazioni sulla “gestione”
burocratica / amministrativa della disabilità… - l’unico
servizio di riabilitazione era la NPI, che sovraffollata di bimbi con
disabilità, erogava un servizio abilitativo - riabilitativo discontinuo e di
conseguenza poco significativo per una buona riuscita terapeutica… costringendo
quindi molte famiglie a recarsi altrove, perdendo così di vista la presa in
carico del territorio; - alle
famiglie mancava un servizio “sollievo” che prevedesse per qualche ora alla
settimana la possibilità di concedersi una pausa. Pausa dalla quotidianità
della disabilità… - ai bimbi
mancavano spazi, centri gioco, sia al chiuso che all’aperto, inclusivi; - le
famiglie rilevavano da parte dell’amministrazione comunale, la mancanza della
promozione dei diritti e la mancanza di sensibilizzazione delle problematiche
della disabilità. Rilevati
però i bisogni, mancò allora la spinta propulsiva da parte del comune ad
incanalare tutta questa forza ed energia, ma anche voglia di fare qualcosa di
più grande e costruttivo. Mancò la visione lungimirante: far nascere
un’associazione di genitori con bimbi dell’età evolutiva che potesse essere un
punto di riferimento alle altre famiglie. Così le
famiglie intrapresero percorsi diversi: chi abbandonò del tutto, chi si
indirizzò verso le associazioni per disabilità del territorio. Purtroppo però
le associazioni esistenti allora erano e sono indirizzate alla fascia adulta e
dopo un anno di prove e confronti, alcune famiglie decisero che l’unica strada
per realizzare ciò che avevano nel cuore era fondare un’altra associazione. L’8 marzo
2012 nacque l’Associazione I Germogli Onlus,ora ETS,associazione di genitori il cui
scopo principale è la promozione della tutela dei diritti delle persone con
disabilità, a cui si accompagna una forte volontà di fare “crescita culturale”
della disabilità con la partecipazione dei nostri bambini a ogni realtà
possibile. Partiamo
dai diritti per progettare il
processo di inclusione necessario ai nostri bambini per partecipare in modo
pieno ed effettivo alla società su base di uguaglianza con gli altri. Mettiamo al
centro la FAMIGLIA: un primo soggetto chiamato a realizzare quotidianamente la
realtà dell’inclusione e quindi soggetto capace di comprendere le reali
necessità del proprio figlio. Perché il
progetto…. Dalle
nostre riunioni emerge quindi la situazione allarmante di una società che
dimentica alcuni principi fondamentali: Costituzione
Repubblica Italiana, Art. 3: Tutti i
cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla Legge, senza
distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche,
di condizioni personali e sociali. E’ compito della Repubblica rimuovere gli
ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e
l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana
e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica,
economica e sociale del Paese. Convenzione
ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (recepita in Italia con Legge n.
18 del 3 marzo 2009), Art. 3 Principi generali della convenzione: a) ……. b) la non
discriminazione; c) la piena
ed effettiva partecipazione e inclusione nella Società; d) il
rispetto per la differenza e l’accettazione delle persone con disabilità; e) la
parità di opportunità; f)
l’accessibilità; g) …….. h) il rispetto dello sviluppo delle capacità dei minori con disabilità e il rispetto del diritto dei minori con disabilità a preservare la propria identità. | ||
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